News
July 18, 2024
Nasce Futura SGR
Ok di Bankitalia a Futura sgr, con focus sul growth capital. Al via il primo fondo Futura Growth con target di raccolta 60 mln euro e hard cap di 100 mln
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Nasce Futura SGR
Ok di Bankitalia a Futura sgr, con focus sul growth capital. Al via il primo fondo Futura Growth con target di raccolta 60 mln euro e hard cap di 100 mln
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July 18, 2024
Nasce Futura SGR
Ok di Bankitalia a Futura sgr, con focus sul growth capital. Al via il primo fondo Futura Growth con target di raccolta 60 mln euro e hard cap di 100 mln
Nasce Futura sgr che si presenta nel mondo dell’asset management combinando le diverse competenze del suo team in una piattaforma unificata che concentrerà l’attenzione, per il suo primo fondo, sul settore del growth capital, tanto che si chiamerà Futura Growth. Obiettivo di raccolta del fondo: 60 milioni di euro, che possono arrivare a un hard cap di 100 milioni.
A lanciarla è Fabio Luigi Gallucci con Gabriele Benedetto, entrambi con una vasta esperienza nel mondo dell’innovazione e degli investimenti: Il primo è anche founder e managing partner di FG2 Capital, con un passato in Beyond Pharma, SAF Venture e EY Australia, mentre il secondo è l’ex amministratore delegato di Telepass con un lungo passato in Value Partners.
Quanto al board, il presidente è Benedetto, Gallucci è il ceo, mentre consiglieri sono Ilaria Bertizzolo (consultant di Eric Salmon and Partners, con un passato come board member di Fondo Italiano d’Invesitmento e di CDP Equity e prima ancora come Head of Coverage Large Corporates), Sara Kraus (Head of Business Development di TIM Enterprise e board member di varie società da TIM Ventures a Trevi spa a Rancilio Cube SICAF) e Sonia Locantore (partner dello Studio Lener & Partners e board member di varie società, tra cui Banca del Fucino e Natissa sgr).
“È finalmente arrivata l’autorizzazione da parte di Bankitalia e oggi siamo una sgr”, racconta a BeBeez Gallucci. Continua: “Il nostro primo fondo si concentra sugli investimenti che convergono tra venture capital e private equity, puntando sull’innovazione con un’attenzione particolare al ruolo sempre crescente dell’AI. Ma ci concentreremo solo sui business che capiamo e conosciamo bene che hanno un business già provato, segmenti dove abbiamo costruito un forte track record negli ultimi anni”. Non interessano dunque settori come il deep tech, il biotech. “Investiremo in old economy industries, ma in fase di innovazione che sia questa tecnologica, digitale, di processo o regolamentare. Siano esse collegate a servizi finanziari/fintech, insurtech, pharma, food, education, mobilità. Faremo investimenti in una decina di aziende”, prosegue il manager.
Il tempo di investimento stimato è di 4-5 anni. Quanto all’average ticket si parla di un 70% first ticket e di un 30% follow-on su circa 5 milioni di euro per target con una duration del fondo stimata di 7 anni. Infine, il target return è pari al 25% netto.
Un ulteriore approccio distintivo di Futura sgr riguarda l’integrazione completa dei criteri ESG, “rappresentando un tangibile vantaggio competitivo emergente”, sottolinea Gallucci, che tiene a precisare: “Il nostro obiettivo non si limita alla generazione di solidi rendimenti finanziari, ma abbraccia anche un contributo positivo al progresso sociale, ambientale e alla governance aziendale delle società in cui investiamo”. E conclude: “Noi vogliamo essere un vero asset manager e non una sgr all’italiana. La nostra è una piattaforma diversificata dove ci sono manager senior. Gli investitori di Futura sgr sono parte di un network di relazioni consolidate, rafforzando la fiducia nei nostri investimenti e nell’approccio del nostro team”. Intanto la sgr sta guardando anche al mondo del credito deteriorato.
Nasce Futura sgr che si presenta nel mondo dell’asset management combinando le diverse competenze del suo team in una piattaforma unificata che concentrerà l’attenzione, per il suo primo fondo, sul settore del growth capital, tanto che si chiamerà Futura Growth. Obiettivo di raccolta del fondo: 60 milioni di euro, che possono arrivare a un hard cap di 100 milioni.
A lanciarla è Fabio Luigi Gallucci con Gabriele Benedetto, entrambi con una vasta esperienza nel mondo dell’innovazione e degli investimenti: Il primo è anche founder e managing partner di FG2 Capital, con un passato in Beyond Pharma, SAF Venture e EY Australia, mentre il secondo è l’ex amministratore delegato di Telepass con un lungo passato in Value Partners.
Quanto al board, il presidente è Benedetto, Gallucci è il ceo, mentre consiglieri sono Ilaria Bertizzolo (consultant di Eric Salmon and Partners, con un passato come board member di Fondo Italiano d’Invesitmento e di CDP Equity e prima ancora come Head of Coverage Large Corporates), Sara Kraus (Head of Business Development di TIM Enterprise e board member di varie società da TIM Ventures a Trevi spa a Rancilio Cube SICAF) e Sonia Locantore (partner dello Studio Lener & Partners e board member di varie società, tra cui Banca del Fucino e Natissa sgr).
“È finalmente arrivata l’autorizzazione da parte di Bankitalia e oggi siamo una sgr”, racconta a BeBeez Gallucci. Continua: “Il nostro primo fondo si concentra sugli investimenti che convergono tra venture capital e private equity, puntando sull’innovazione con un’attenzione particolare al ruolo sempre crescente dell’AI. Ma ci concentreremo solo sui business che capiamo e conosciamo bene che hanno un business già provato, segmenti dove abbiamo costruito un forte track record negli ultimi anni”. Non interessano dunque settori come il deep tech, il biotech. “Investiremo in old economy industries, ma in fase di innovazione che sia questa tecnologica, digitale, di processo o regolamentare. Siano esse collegate a servizi finanziari/fintech, insurtech, pharma, food, education, mobilità. Faremo investimenti in una decina di aziende”, prosegue il manager.
Il tempo di investimento stimato è di 4-5 anni. Quanto all’average ticket si parla di un 70% first ticket e di un 30% follow-on su circa 5 milioni di euro per target con una duration del fondo stimata di 7 anni. Infine, il target return è pari al 25% netto.
Un ulteriore approccio distintivo di Futura sgr riguarda l’integrazione completa dei criteri ESG, “rappresentando un tangibile vantaggio competitivo emergente”, sottolinea Gallucci, che tiene a precisare: “Il nostro obiettivo non si limita alla generazione di solidi rendimenti finanziari, ma abbraccia anche un contributo positivo al progresso sociale, ambientale e alla governance aziendale delle società in cui investiamo”. E conclude: “Noi vogliamo essere un vero asset manager e non una sgr all’italiana. La nostra è una piattaforma diversificata dove ci sono manager senior. Gli investitori di Futura sgr sono parte di un network di relazioni consolidate, rafforzando la fiducia nei nostri investimenti e nell’approccio del nostro team”. Intanto la sgr sta guardando anche al mondo del credito deteriorato.
Nasce Futura sgr che si presenta nel mondo dell’asset management combinando le diverse competenze del suo team in una piattaforma unificata che concentrerà l’attenzione, per il suo primo fondo, sul settore del growth capital, tanto che si chiamerà Futura Growth. Obiettivo di raccolta del fondo: 60 milioni di euro, che possono arrivare a un hard cap di 100 milioni.
A lanciarla è Fabio Luigi Gallucci con Gabriele Benedetto, entrambi con una vasta esperienza nel mondo dell’innovazione e degli investimenti: Il primo è anche founder e managing partner di FG2 Capital, con un passato in Beyond Pharma, SAF Venture e EY Australia, mentre il secondo è l’ex amministratore delegato di Telepass con un lungo passato in Value Partners.
Quanto al board, il presidente è Benedetto, Gallucci è il ceo, mentre consiglieri sono Ilaria Bertizzolo (consultant di Eric Salmon and Partners, con un passato come board member di Fondo Italiano d’Invesitmento e di CDP Equity e prima ancora come Head of Coverage Large Corporates), Sara Kraus (Head of Business Development di TIM Enterprise e board member di varie società da TIM Ventures a Trevi spa a Rancilio Cube SICAF) e Sonia Locantore (partner dello Studio Lener & Partners e board member di varie società, tra cui Banca del Fucino e Natissa sgr).
“È finalmente arrivata l’autorizzazione da parte di Bankitalia e oggi siamo una sgr”, racconta a BeBeez Gallucci. Continua: “Il nostro primo fondo si concentra sugli investimenti che convergono tra venture capital e private equity, puntando sull’innovazione con un’attenzione particolare al ruolo sempre crescente dell’AI. Ma ci concentreremo solo sui business che capiamo e conosciamo bene che hanno un business già provato, segmenti dove abbiamo costruito un forte track record negli ultimi anni”. Non interessano dunque settori come il deep tech, il biotech. “Investiremo in old economy industries, ma in fase di innovazione che sia questa tecnologica, digitale, di processo o regolamentare. Siano esse collegate a servizi finanziari/fintech, insurtech, pharma, food, education, mobilità. Faremo investimenti in una decina di aziende”, prosegue il manager.
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Partita IVA 13212950961
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Ufficio delle imprese di Milano, REA: MI-2709483
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Capitale sociale: 400'000€ i.v.
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